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Visualizzazione dei post da aprile, 2009

LA MEMORIA ATTUALE

Pensando alla Resistenza, e alla sofferenza di chi si è ritrovato in Russia dovendo poi fortunatamente ( perchè dalla parte sbagliata) affrontare la ritirata del '43, la prima cosa spontanea che mi viene da dire è: " cosa si è imparato da tutto quel dolore?" Quel 27 Gennaio purtroppo, oggi ricorrenza simbolo, il germe della violanza non è stato sconfitto, l'umanità non si è liberata dall'involucro di sopraffazione e miseria che la caratterizza. Alla speranza di un mondo migliore, si è sostituita la frustrazione di una vita sempre più individualista, egoista, caratterizzata da solitudini e drammi umani impensabili. Giorno della memoria, retorica, di una società che non ha bisogno di ricordare la violenza perchè, quest'ultima, è immanente alle leggi cardine dello stile di vita imposto tutt'oggi. Le guerre, il Mediterraneo cimitero di disperati, le merci più importanti di chi le produce, l'ignoranza diffusa, capitali ingentissimi sempre più in minor ma

BUON 25 APRILE

Oggi sarò ad Alba in Piemonte, a visitare i luoghi dove Giuseppe Fenoglio, Pietro Chiodi , Leonardo Cocito e tanti altri Partigiani hanno lottato per la libertà di questo nostro paese. ORA E SEMPRE RESISTENZA LO AVRAI CAMERATA KESSELRING IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ A DECIDERLO TOCCA A NOI NON COI SASSI AFFUMICATI DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO NON COLLA TERRA DEI CIMITERI DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTIRI POSANO IN SERENITÀ NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI CHE TI VIDE FUGGIRE MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO GIURATO FRA UOMINI LIBERI CHE VOLONTARI S'ADUNARONO PER DIGNITÀ NON PER ODIO DECISI A RISCATTARE LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI

7 Giorni al 25 Aprile

Sto leggendo diversi libri sulla Resistenza e non nascondo che a volte, difronte a certi gesti eroici, le lacrime di commozione solcano il mio viso anche a ragione di ciò che siamo diventati. Questo è un testo di Italo Calvino, dove lui in sostanza afferma che la violenza era da entrambe le parti, ma il fine di quest'ultima era totalmente diverso: una fascista per l'oppressione , l'altra partigina per il riscatto umano. C'è che noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perdurare quel furore e quell'odio, finc

Appello politico per una ricostruzione in Abruzzo senza le infiltrazioni mafiose.

LE RISPOSTE SONO UN DOVERE. La prima emergenza in Abruzzo si è pressoché conclusa. Garantito il funzionamento delle tendopoli o comunque delle soluzioni abitative provvisorie, inizia la fase della ricostruzione. Non vogliamo entrare in contenuti puramente tecnici ma riteniamo sia assolutamente necessario dare un contributo di indirizzo politico alla ricostruzione in Abruzzo. In alternativa alle new towns di Berlusconi chiediamo che siano messe in campo quelle competenze che possono sviluppare progetti condivisi che valorizzino il territorio e trovino soddisfazione in materiali e costruzioni ecocompatibili. Una nuova progettualità indirizzata ad un miglior rapporto con l’ambiente può elevare la qualità della vita specialmente là dove eventi luttuosi hanno segnato profondamente la vita delle persone. Sicuramente in molti aspirano ad entrare nella cerchia di chi dal terremoto ci guadagnerà e proprio per questo la Sinistra, al di là di frazionamenti su altri temi, riteniamo debba essere vi

LA PASQUA

C'era una canzone che diceva: Dio è morto. E' morto con il fascimo e nazismo. E' morto con le multinazionali. E' morto con l'idea di sviluppo che schiavizza territorio e esseri umani. E' morto con la precarietà, conseguenza della storpiata idea di sviluppo. E' morto con la fame nel mondo. E' morto con la privatizzazione dell'acqua. E' morto in Palestina. E' morto nel Sahrawi. E' morto in Darfur. E' morto in Afghanistan. E' morto in Iraq. E' morto con la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti. E' morto con le dittature e le guerre ancora presenti nel mondo. E' morto nel vorace consumo di cose ed esseri umani. E' morto nella chiesa non degna di rappresentarlo. E' morto nei vari genocidi a cui ancora si assiste. E' morto nell'ignoranza e nell'egoismo di una società non in grado di meritare le bellezze che le sono offerte dal mondo. Dio risorgerà, solo se l'uomo riuscirà a s

LA NATURA INDOMABILE

E' successo: la natura, ancora una volta, ha dimostrato tutta la sua indomita potenza a quel capitalismo, che crede di poterla sfruttare impunemente dominandola. Pochi secondi, istanti in cui più nulla è destinato a restare simile a prima. La vita è troppo imprevedibile per essere egoisti, la vita è troppo breve per essere cattivi, la vita è troppo importante per sprecarla a fare del male. Questo è il ritornello che girava e gira tutt'ora nella mia mente in questi giorni drammatici. Un attimo, e se hai la fortuna di uscirne vivo ti ritrovi con qualche familiare sotto le macerie, senza casa e i sacrifici di una vita in frantumi. Ora... resta il momento delle lacrime, delle riproposizioni di allarmi inascoltati e di quei "se" e "ma" che non portano da nessuna parte. Beffardo il destino: nell' Italia dei campanilismi, del federalismo fiscale ci ritroviamo nazione solo nelle tragedie, quando vinciamo i mondiali e in quei stereotipi tipicamente italioti. Ma n