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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

IO NON MI ARRENDO

Visitando i blog amici, noto uno certo scoramento quasi ormai ci si fosse rassegnati al fatto, che le cose possano solo andare peggio. E' vero, ci si ritrova senza parole nel dover descrivere quello che, solo qualche anno fa, sembrava impossibile potesse accadere. E' successo anche a me, e come avete visto mi sono fermato un attimo ( e lo farò ancora), perchè credo che a volte sia utile ritrovare la giusta direzione, rimettersi in discussione per rinvigorire le proprie convinzioni quotidianamente minate dai messaggi di questo impero in declino. Analizzando la situazione nel suo complesso, sembra uno scherzo: nel momento in cui le parole del tanto vituperato Marx trovano una certa oggettività storica, la sinistra, con moltissime e gravissime colpe, si presenta all'appunamento come cumulo di macerie. Ma io, non ci sto ad arrendermi ora, non voglio lasciare via libera a chi, portatore del dogma liberista, si crede nel giusto. La ragione è dalla nostra parte; solo questo dovreb

UN MIO VOLANTINO

L’ Europa dei burocrati, l’Europa dell’Euro fondata su un patto di stabilità che trova, oggettivamente, poca legittimità nel rappresentare le diverse realtà dei vari stati membri, sta implodendo sotto il peso di debiti pubblici ormai insostenibili. La fallacia di questo sistema, si scopre andando ad esaminare l’emissione del denaro, linfa vitale dell’economia capitalista, controllato da un’istituzione chiamata “ Banca centrale europea” che non trova nessuna legittimazione democratica. I vari stati membri infatti, possono solo usare la moneta non essendone direttamente proprietari, e questo implica gravi restrizioni dal punto di vista operativo. Ogni membro avendo aderito all’unione monetaria, ha in poche parole abdicato alla propria sovranità nell’emettere banconote, perdendo con questa la possibilità di decidere la propria politica nel controllare tassi di interesse e conseguente inflazione con tutte le ricadute economico -sociali che questo implica. Oltre ad essere una grave

UN MOMENTO STORICO PARTICOLARE

Molti dei lettori di questo blog, conoscono a memoria il testo di questa canzone del grande Faber..: Dedico questa canzone a chi non ci crede più, a tutti coloro che si adagiano nella stupida rassegnazione convinti che questo pseudo progresso sia ormai incontrastabile. A chi non vota perchè sono tutti uguali, a chi si lamenta ma poi continua a delegare alle stesse persone il proprio futuro. A chi abdica alla ragione in favore di stupide e immediate soluzioni, che non fanno altro che accelerare l'inevitabile catastrofe. A chi, in questo momento in cui il sistema è in crisi, si lascia andare in stolide considerazioni , tra l'altro senza fare nulla per evitarlo, tipo che a pagare saranno in ogni caso sempre e solo le persone povere. L'Europa è in subbuglio, si preparano misure draconiane per i lavoratori, creando ancora una volta corsie preferenziali per coloro che la crisi hanno contribuito a crearla. E noi che facciamo? Prima o poi, che sia fra 1, 2, 3, 10, 20, 50 o 100 anni