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VERSO LA CONSAPEVOLEZZA

Leggendo questo articolo: Dove non c’è niente c’è tutto. La decrescita tra città e campagna ho iniziato a riflettere sul nostro stile di vita. Posso sembrare ripetitivo ma penso seriamente, anche documentandomi con questo tipo di articoli, che la principale causa delle nostre nevrosi sia riconducibile alla struttura su cui si fonda la società. Continuamente bersagliati di pubblicità, falsi valori e illusioni, siamo sempre più insicuri e svuotati della nostra individualità. Un esempio molto pratico è quel senso di impotenza o inferiorità che si prova davanti a chi è ricco. La causa di tutto è da ricondurre al continuo martellamento pubblicitario il quale, riesce a far passare il messaggio che sei per quello che hai quando invece, ogni persona vale in quanto essere vivente. Questo ci porta ad inseguire illusioni che non fanno altro che tenere in vita lo stato attuale delle cose e per giunta, alimentano lo strapotere dei pochi sui molti. L' insicurezza parte anche dal fatto che, essendo soggetti fragili, abbiamo sempre bisogno dell' approvazione di altri e di conformarci con la massa per la paura di restare soli. Partendo dal presupposto, che è proprio il sistema a volerci fragili e insicuri. Più sei insicuro e ti senti solo, meno ti ribelli alle ingiustizie perchè ti credi impotente. Leggendo l'articolo poi, ho riscontrato ciò che già pensavo. La forza dei media, è quella di venderci le emozioni che la routine della vita ci nega. Quante volte, si guarda una storia d' amore idilliaca in televisione fatta apposta per farci sognare? Quante volte ascoltiamo una canzone sognando qualcosa che al presente non abbiamo? Inizio a pensare che sia un gioco creato appositamente per tenerci ancorati ad una realtà parallela. Schiacciati dalla quotidianità, ci rifugiamo nei sogni per non guardare il mondo reale che a volte può essere terribile. Questo però, significa anche portarci in una dimensione dove non possiamo modificare nulla. Come fai a cambiare qualcosa che ti inducono a non vedere? La realtà la cambi solo se sei cosciente dei fattori che ne influenzano l' esistenza. Ad esacerbare lo stato attuale delle cose poi, contribuisce anche il fatto che riesce a farci accettare uno stile di vita sempre più frenetico e con meno tempo per pensare. Risultato, assimiliamo tutto quello che ci offre con scarsissimo senso critico. Siamo come pesci, ci buttano l 'amo e abbocchiamo. Credo, che solo quando riusciremo a liberarci da questa prigionia entreremo realmente in possesso della nostra vita.

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