Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

BUON ANNO

Per quanto estrapolare una parte di testo da un libro sia sempre, almeno per me, sminuirne il significato totale, voglio pubblicare questo pezzo tratto dal Capitale che sto leggendo, perchè a mio avviso apre orizzonti di riflessione e critica sull'attuale sviluppo della società. Un argomento leggero, per augurarvi un Buon anno, ma il mio cervello non riesce ad andare in vacanza: fortunatamente ho cercato di abituarlo a ragionare. Nella manifattura l'arricchirsi di forza produttiva sociale da parte dell'operaio complessivo e perciò del capitale è la conseguenza dell'impoverirsi delle forze produttive dell'operaio. " L'ignoranza è la madre dell'industria come della superstizione. La riflessione e l'immaginazione possono incorrere in errori; ma l'abitudine di muovere la mano o il piede in una data maniera non dipende nè dall'una nè dall'altra di esse. Per questo le manifatture vanno più a gonfie vele laddove si adopera di meno il cervello,

BUON NATALE DA GAZA

Questo video, della durata di circa un'ora, è una testimonianza dell'attivista Vittorio Arrigoni sulla situazione di Gaza. Vi chiedo una sola ora della vostra giornata, durante queste feste, per capire cosa accade in quelle terribili zone.Perchè seppur sciocco continuare a ripeterlo, non per tutti la giornata di oggi è stata di festa.

APPUNTAMENTO DA NON PERDERE

E' Natale, spunta la pace trionfa l'amor; ho visto un bellissimo cellulare ieri, ultima generazione: si possono fare foto, video, navigare in Internet, lava anche il pavimento e spolvera in casa; quasi quasi mi faccio un regalo. Però in quella vetrina in centro, c'era un bellissimo maglione e sono indeciso se comprare quest' ultimo o il cellulare. Magari compro entrambi, in fondo Natale viene una volta all'anno e poi siamo freschi di tredicesima ( quest'anno FINALMENTE più pesante: si stima ben 32 euro in più). Mi sono appena ricordato però, che devo fare un regalo anche ad un amico, cosa comprare? Accidenti... c'è anche quell'altro, mi sta un po' antipatico ma dovete sapere che lui è stato gentile a farmelo e anche se poi per un anno non ci parliamo, è giusto ricambiare. E' Natale, bisogna essere tutti più buoni. Che bello il Natale, ci si rende conto di quanti amici si hanno: devo passare interi pomeriggi a scegliere regali! Ma le vie sono

IL MENO PEGGIO

Se c'è una cosa che mi manda letteralmente in bestia, è questo continuo adagiarsi al meno peggio. Anzi...se ti trovi in una situazione migliore di altri, comunque di scarso valore, devi addirittura ritenerti fortunato. E allora capita che se fai un lavoro a tempo indeterminato, e non sei soddisfatto, è in ogni modo necessario rassegnarsi perchè c'è qualcuno che sta peggio di te, che ha un lavoro precario o addirittura è disoccupato. Per carità, non voglio assolutamente minimizzare il dramma di persone che si ritrovano impotenti o quasi nel vortice del libero arbitrio chiamato Mercato, ma è possibile che uno debba sentirsi fortunato per questo? E' possibile che ci si debba sentir fortunati, nel fare un lavoro dove si è sfruttati fino all'ultima goccia di sangue? Ogni volta che si manifesta un disagio, un rigurgito di ribellione totale, di insofferenza allo stato di cose attuale ti senti consolare con frasi tipo: " pensa se fossi nato qui"; " pensa se non a

ILLUMINISMO

Ieri stavo facendo delle ricerche sull'Illuminismo e qui ho trovato questo: « L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! – è dunque il motto dell'illuminismo. Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chies

ECCO PERCHE' NON HO CHIUSO

C'è che noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perdurare quel furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimercene, loro per restare schiavi.Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l'operaio dal suo sfruttamento,

AMORE E ODIO

"Racconteranno che adesso è più facile che la giustizia si rafforzerà che la ragione è servire il più forte e un calcio in culo all'umanità " "Romba il potere che detta le regole cade la voce della libertà mentre sui conti dei lupi economici non resta il sangue di chi pagherà" "Spero soltanto di stare tra gli uomini che l'ignoranza non la spunterà che smetteremo di essere complici che cambieremo chi deciderà" "Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai tanto non paghi mai Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa" Non rievocherò parole, quelle si dicono e smentiscono, ma fatti. Alla fine l'amore vince sempre, è naturalmente intrinseco all'affermare di essere dalla parte dell'amore, di coloro che sono in grado di amare al contrario di tutti gli altri. In Afghanistan abbiamo esportato amore, a Falluja e in

Schiavi o Liberi

E' da tempo che ci penso: quella del blog è stata una bellissima esperienza, ho conosciuto , anche di persona, gente veramente in gamba. Ma ormai, questa pagina web è vuota, assente come chi giornalmente si impegnava a scriverci sopra. Ho rallentato parecchio, non ci credo quasi più: purtroppo il degrado culturale ( e con questo non mi chiamo assolutamente fuori), si manifesta anche in internet; attacchi, gente che sotto anonimato spara le cazzate più sordide, tutti democratici ma alla fine la ragione è mia. La lotta politica, l'essere di sinistra come io intendo i valori di riferimento, è una costante critica ed autocritica: l'eterno dubbio di chi non si sente mai arrivato, di chi cosciente della propria ignoranza giornalmente cerca di migliorarsi anche e soprattutto tramite quel succo della Democrazia chiamato confronto. Questo costante mettersi in discussione, è necessario per annullare il marcio che c'è in noi, perchè purtroppo non siamo asettici al contesto e non b

SGOMENTO

Solo per dire, che sabato non sarò alla manifestazione a Roma: in tutta la provincia mantovana, si sono raccolte cinque adesioni. Ogni commento è superfluo: non si riesce più nemmeno ad organizzare un pullman. Vabbè: mi scuso, per aver parlato troppo presto, ed essere stato troppo ottimista.