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Visualizzazione dei post da febbraio, 2011

VERSIONE UFFICIALE CHE SARA' PUBBLICATA.

Federalismo Leggiamo dal dizionario, che Federalismo significa “unirsi con patto” cioè stare insieme sancito da regole condivise. Ma il cosiddetto federalismo fiscale che il governo Berlusconi, spinto da uno dei suoi principali alleati - la Lega nord – cerca di realizzare, non sembra proprio andare verso quell’intenzione. Il partito di Bossi ha sempre dichiarato di voler separare il nord Italia, secondo lui ricco e industriale, dal sud, parassitario e povero, e per far questo ora cerca di arrivare ad un’autonomia finanziaria regionale e comunale (federalismo fiscale). Il problema però è più complicato, perché non si capisce quanta autonomia reale possano avere le amministrazioni locali, in quanto da una parte potranno aumentare le tasse ma dall’altra saranno ancora maggiormente ridotti i finanziamenti del governo centrale verso regioni e comuni. Questa drastica riduzione di fondi, non dimentichiamolo, sta già adesso obbligando le amministrazioni locali a vendere i propri beni (che sono

Una mia considerazione sul federalismo che dovrebbe essere pubblicata su un mensile locale.

Per la Lega, avendo sostanzialmente poggiato l’azione politica su questo obiettivo, la questione del federalismo è cruciale per la tenuta del proprio elettorato. Di conseguenza si vede un governo che, cercando di accontentare tutti, si barcamena in una riforma che finisce per non accontentare nessuno. Se analizziamo la questione globale, la situazione è drammatica: crisi economica tutt’altro che passata, alla quale si aggiungono crisi energetica , alimentare ed ambientale. In questo contesto, dove possiamo asserire con assoluta tranquillità che l’epoca delle vacche grasse è finita ( è impensabile continuare con un sistema fondato sull’accumulo di debiti ) ci viene capziosamente detto che la questione del federalismo è cruciale per una qualche improbabile ripresa economica. Se da un lato siamo tutti d’accordo sulla necessità di preservare le nostre radici culturali, dall’altro dobbiamo confrontarci con un sistema globalizzante che fa proprio di queste caratteristiche parole vuote. Inf

E DOMANI

La lotta continua: domani riunione con la CGIL per cercare di far entrare il sindacato in azienda. Ma ormai dovremmo esserci: salvo inconvenienti è cosa quasi fatta. Per quanto possa essere moderata, sempre meglio che niente. Un passo alla volta. Che mondo di merda sono riusciti a creare, infarcendoci di illusioni.

SONO QUASI ORGOGLIOSO DI ME

Ieri mi sono ribellato, da solo, contro tutto e tutti, ma mi sono liberato di un peso grosso come un macigno. Al lavoro, per dignità, per non essere come quelle persone che per quieto vivere si allineano, che sono già fine della storia, annegati nell'oceano del leccaculismo e dell'opportunismo. Molto probabilmente lunedì o la settimana prossima, pagherò per questo, anche se ormai ho scelto la linea dello scontro frontale qualsiasi cosa succeda. Basta, anche se pellegrino del nulla, qualcuno deve pur fare qualcosa. E' difficile, sembra già scontato essere vittima sacrificale, pazienza! Ma in tutto questo vi assicuro: il difficile è iniziare... è il dire basta, perchè ciò che si prova dopo è una soddisfazione che sale dalle viscere come urlò di libertà. Certo... per comodità o per quella umana paura, non conoscendo il futuro, che produce un possibile cambiamento si preferisce stare il più delle volte nel porto considerato sicuro. Ma questo oltre ad essere la fine dell'a

AIUTATEMI A NON SOPRAVVIVERE

Devo assolutamente trovare un modo per uscire dalle quotidiane logiche di questo mercato, criminale. Questa stolida situazione è disperante: consumare la propria vita, rincorrendo l'illusione di un qualche futuro trionfale, che nella realtà ci sta rendendo degli zombi alla diperata ricerca di un angolo di sopravvivenza. Qui, diffidenti a impauriti verso tutto ciò che non è ritenuto sufficientemente familiare, siamo bombardati da modelli che inducono a consumare, con la falsa giustificazione che solo un aumento di consumi può generare occupazione. E così la nostra vita passa, l'unica opportunità che abbiamo di vivere, in una qualche contorsione per sentirsi all'altezza di una corsa che non prevede una minima parvenza di traguardo. Anzì, proprio il traguardo non serve: devi sentirti infelice, costantemente non all'altezza dei tempi, perchè solo così puoi cercare di rimediare consumando l'inutile. E le nostre vite passano in un ufficio, una fabbrica o un'officina,

COME FARE

Da tempo mi interrogo, su come cambiare, sul cosa sia possibile fare per uscire dai tentacoli di questo sistema che ci impoverisce economicamente, umanamente e culturalmente. L'Italia è la settimana economia mondiale, fulcro dell'impero, perciò uno dei punti nevralgici: cambiare qui vuol dire infliggere un duro colpo alla situazione mondiale. Cade L'Italia, cade l'Europa e di conseguenza il castello di carta mondiale: per questo sono fermamente convinto che non permetteranno, nonostante l'alto debito pubblico, l'uscita italiana dai giochi internazionali. In questi giorni assistiamo a rivoluzioni, manifestazioni di piazza, con il rischio che tutto questo pur cambiando le formalità ( e lo stiamo vedendo in Egitto, dove tutti chiedono una transizione ordinata, mettendo nei posti chiave uomini già prescelti dal potere), non cambi poi il sostanziale. E con la rivoluzione si muore, chi è disposto oggi a fare questo nelle società occidentali? Ma soprattutto, è possibil

LA FIAT CON SEDE NEGLI USA?

Chiamparino: "Sede Fiat in Usa? Inaccettabile" Sarebbe "inaccettabile", anche se l'azienda è "multinazionale", che "il quartier generale dell'Europa venisse cancellato". Lo afferma il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, allarmato dall'ipotesi prospettata dall'ad Fiat, Sergio Marchionne, di una fusione con Chrysler in "due-tre anni", magari spostando la sede della nuova entità negli Usa . Fonte: Chiamparino: "Sede Fiat in Usa? Inaccettabile" Se dovesse realizzarsi, ringrazio quei sindacati che hanno firmato, perchè con il loro "sì " hanno difeso i posti di lavoro, creando le condizioni perchè un'azienda investa sul suolo patrio. Ma in fondo, se un'azienda non sfrutta gli operai alle migliori condizioni, non ritornando così all' '800, è giusto che in un regime di libero mercato si possa scegliere di delocalizzare dove vengono offerte migliori opportunità. Leggevo che in Brasile non tr

QUESTO BLOG E' FAVOREVOLE

Visto l'immane spostamento di ricchezza dai ceti più bassi verso le oligarchie economiche, questo blog è favorevole all'introduzione della tassa patrimoniale, come ad un aumento della tassazione sulla rendita finanziaria. E non mi si venga a dire che la tassa patrimoniale colpisce tutti, anche i piccoli risparmiatori, perchè basta porre il limite sotto il quale questa tassa è inapplicabile. Ad esempio: sopra i 250 mila euro di patrimonio, naturalmente con una tassazione adeguata al differente grado di ricchezza. E per me 250 mila euro, sono già una cifra onirica. Sfido qualunque lavoratore dipendente di questo Paese, seppur sognatori e obnubilati da chimere economiche,ad avere un patrimonio di questo livello. Perciò, tutti coloro che asseriscono un eventuale impoverimento dei ceti bassi, fingono. Così, come sono favorevole all'aumento della tassazione finanziaria, almeno fino ad un 30 %. Anzi, penso che questa redistribuzione, sia solo l'inizio per uscire da una crisi c

LETTERA AL SIGNOR VELTRONI

Signor Veltroni, le do del lei per il rispetto che si deve ad una persona che non si conosce, ho letto la sua lettera di qualche giorno fa. Lei parla di risveglio democratico del Paese, di gente che dovrebbe scendere in piazza, nella piazza del proprio comune, per ribadire l'esistenza di un' Italia democratica che non si arrende. Certo, un' Italia diversa c'è, sicuramente. E' anche quell'Italia che grazie alla vocazione maggioritaria di un partito allo sfascio, è rimasta fuori dal Parlamento italiano. E' quell'Italia, che ora sente parlare di democrazia, un gruppo dirigente che ha avallato una soglia di sbarramento per poter entrare nelle istituzioni, la quale è l'antitesi della democrazia quando chiunque, in un sistema sano, avrebbe diritto ad essere rappresentato. Ma c'era la questione del voto utile, il sistema bipolare, una vocazione maggioritaria che ha solo distrutto il centro sinistra ( più centro che sinistra), dando la maggioranza al cen